Junior Company: il debutto di Alice Salvietti nel ruolo di corpo di ballo

Proseguono le interviste ai danzatori e danzatrici della Junior Company del Balletto di Roma. Di seguito, l’intervista ad Alice Salvietti, giovane interprete che sta sperimentando il proprio ruolo all’interno del corpo di ballo.

Qual è il tuo ruolo nel corpo di ballo e come sta procedendo il lavoro di “squadra”?

Con la Junior Company stiamo lavorando Coppelia, un balletto di cui faccio parte nel ruolo di corpo di ballo. Noi donne rappresentiamo le amiche di Swanilda, allegre e felici; infatti, facciamo anche vari pezzi con lei, tutte insieme. Il lavoro di squadra procede molto bene perché siamo tutte unite. Ci aiutiamo e c’è proprio un bel lavoro di squadra, anche quando manca il nostro partner, ci aiutiamo a vicenda.

Quali sono le difficoltà che hai riscontrato studiando il tuo ruolo?

Nella parte in cui diventiamo bambole e dobbiamo interpretare la figura di Coppelia, quindi entrare nel personaggio della bambola. Bisogna avere molta concentrazione. In aggiunta secondo me è importante cercare di sentire e di collaborare con il resto dei ragazzi, siamo un corpo di ballo ed è importante essere omogenei.

Cosa si prova ad essere stata scelta per far parte della nascente Junior Company?

Inizialmente quando hanno annunciato il mio nome non me lo aspettavo però sono felicissima di essere stata presa in questa Compagnia. Sono grata e felice di essere stata scelta dal Balletto di Roma per far parte della Junior Company, un obiettivo che mi motiva ancor di più a migliorare sotto ogni aspetto. Spero che vada sempre al meglio.

C’è un momento della coreografia che ti emoziona particolarmente?

Il pezzo che facciamo noi amiche di Swanilda, lo sento particolarmente mio, dobbiamo essere ironiche ed espressive, ma oltre a questo ho piacere di danzare tutte le sequenze coreografiche proprio perché rappresentano emozioni diverse. Inoltre, mi ha colpito molto la Mazurka, la struttura coreografica e l’allegria di questo pezzo.

In che modo caratterizzi il tuo ruolo all’interno del corpo di ballo?

Sicuramente, secondo me, bisogna conoscere la storia e quello che si va ad interpretare. Siamo amiche di Swanilda ma siamo comunque ragazzi in età adolescenziale che vanno a ricercare i primi amori; quindi, bisogna conoscere la storia ed ognuno deve dare il meglio di sé.

Come procedono le prove e quali differenze riscontri rispetto le lezioni accademiche?

Inizialmente è stato un po’ difficile, perché è un altro tipo di concentrazione. Bisogna imparare subito le coreografie, stare attente e sul pezzo, ma dopo un po’ ci si abitua al nuovo modo di lavorare. Effettivamente rispetto alle lezioni normali che sembrano più scolastiche, questo tipo di lavoro risulta più impegnativo.

Com’è avvenuta la decisione di intraprendere questo percorso al Balletto di Roma, essendo fuorisede, e come riesci a conciliare la tua passione con la lontananza da casa?

Io sono di Carrara e ho deciso di fare l’audizione al Balletto di Roma perché secondo me poteva darmi più opportunità di crescita e, vedendo danzare la Compagnia, sono rimasta affascinata dallo stile del coreografo Fabrizio Monteverde, per questo motivo ho deciso di trasferirmi a Roma. I primi anni è stato complicato, mi sono trasferita all’età di 15 anni, ora sono 4 anni che sono qui e sento sempre meno la lontananza da casa perché sono felice di ciò che sto facendo.

Cosa ti auguri per il futuro?

Per il mio futuro spero di continuare il percorso da ballerina, coltivando la mia passione e trasformandola in una carriera. Vorrei crescere artisticamente, migliorare sempre di più e vivere la danza come una fonte di emozioni e forza per realizzare i miei sogni.