I nuovi debutti per le allieve del CAP: Garden e il racconto del coreografo Valerio Longo

Quattro danzatrici che provengono dal Corso di Avviamento Professionale (Cap), indirizzo contemporaneo, sono state selezionate per debuttare in una serata in prima nazionale a Parma, nella coreografia intitolata “Garden” di Valerio Longo, su inserti musicali di due celebri artisti, Debussy e Nils Frahm. Valerio Longo ci racconta l’esperienza in sala con le danzatrici, impegnate in un percorso di alta formazione professionale. In questo contesto emerge ciò che il coreografo definisce “la professionalità”, in linea con l’obiettivo del Corso di Avviamento Professionale del Balletto di Roma, ovvero formare e far acquisire ai danzatori la capacità di inserire il proprio valore all’interno dei vari ambienti che li circondano. Ogni esperienza vissuta dai partecipanti al corso rappresenta una tappa del percorso formativo, che consente loro di sviluppare ed approfondire con maggiore consapevolezza le proprie abilità tecniche ed espressive, con l’ambizione di diventare professionisti. Il valore del Balletto di Roma risiede proprio in questo: offrire una formazione che si interseca con figure già attive nel panorama professionale, come i membri della Compagnia del Balletto di Roma, creando un autentico rapporto sinergico con i giovani danzatori e preparandoli concretamente al mondo lavorativo. Questo scambio arricchisce il bagaglio di esperienze, contribuendo alla loro crescita non solo artistica, ma anche umana e professionale.

Nel caso di Garden, la professionalità delle danzatrici è stata messa alla prova dalla rapidità dei processi creativi, poiché, contemporaneamente alla fase di creazione, sono state impegnate anche nelle varie prove per i debutti nazionali previsti il 21 maggio a Parma con Otello e il 14 giugno a Ravenna con La Dernière Danse?. Le ragazze sono state coinvolte in un lavoro immediato, affrontando tempi di produzione e fruizione accelerati e adattandosi rapidamente alla permanenza in sala, con l’obiettivo di danzare nel debutto in prima nazionale. Secondo il coreografo, le quattro interpreti hanno dovuto tradurre in movimento, con libera interpretazione, stati d’animo e sensazioni legate all’emotività interiore dell’individuo, il tutto in tempi molto ristretti. L’ispirazione coreografica di “Garden” rappresenta l’evoluzione e la continuazione di uno studio precedente, presentato nell’agosto del 2024 con sei danzatori, intitolato “Stati dell’acqua”, arricchito però di nuove scelte scenografiche e costumi. Dalla monocromia degli abiti interi del primo progetto, si è passati a una valorizzazione più evidente della fisicità del secondo, segnando così una transizione simbolica dall’acqua all’umanizzazione della figura in “Garden”. Inoltre, Longo aggiunge di essersi lasciato trascinare dalla connessione con la natura, che influenza le emozioni e riflette la dimensione interiore del singolo: questo è stato uno degli aspetti su cui le danzatrici hanno dovuto lavorare. Guardando il futuro conclude:

Nella mia visione futura, ci sarà sicuramente una terza situazione, ma forse solo alla fine dello studio di Garden, arriverò a capire che cosa succederà dopo, forse sarà qualcosa di diverso”.

La serata in cui le danzatrici hanno avuto l’opportunità di esibirsi l’8 maggio in prima nazionale era intitolata “Intersezioni & Next Generation”, nell’ambito di una rassegna di danza e di arti performative condotta da Monica Casadei, curata da Artemis Danza e realizzata con il contributo del Comune di Parma.

Il testo è prodotto da Silvia Mucci, tirocinante presso il Balletto di Roma.