Lo Schiaccianoci 2019
Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019

Alla vigilia del 60° anniversario del Balletto di Roma

L’originale rilettura del più classico dei classici

Natale in danza sulle note di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Entra nel fantastico mondo de “Lo Schiaccianoci” con i danzatori del Balletto di Roma…

Note di Regia

La rilettura di Massimiliano Volpini ribalta l’ambientazione del classico racconto natalizio sostituendo l’enorme casa borghese in festa con la strada di un’immaginaria periferia metropolitana. Un muro imponente separa due strati di società, chiudendo una fetta d’umanità in un angolo di vita nascosta. Due giovani temerari tenteranno il grande salto oltre il muro e affronteranno bande di uomini oscuri, vigilanti di rivoluzionari tumulti. Clara, fanciulla dal volto sognante, vivrà un immaginario viaggio in un mondo di colori e personaggi bizzarri, scegliendo le strade di un futuro diverso e carico di speranza.

Attraverso il passaggio in un’altra dimensione, la coppia di avventurosi inizierà una nuova vita, forse non perfetta e fantasiosa come quella immaginata, ma pur sempre fiduciosa verso il futuro.
Tramite un processo giocoso, “Lo Schiaccianoci” svela pezzi di tela, cartone e plastica, inventando nuovi mondi e dimensioni che strappano gli oggetti dal rischio di trasformarsi in semplice “rifiuto”: uno stimolo “ecologico” che invita a riflettere anche sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”.
Una riflessione lucida e nello stesso tempo poetica che stimola lo spettatore ad osservare il racconto da più punti di vista.

Dove e Quando

Teatro Quirino
martedì 17 dicembre, ore 21.00
mercoledì 18 dicembre, ore 21.00
giovedì 19 dicembre, ore 17.00
venerdì 20 dicembre, ore 21.00
sabato 21 dicembre, ore 21.00
domenica 22 dicembre, ore 17.00
BALLETTO DI ROMA

piazza S. Giovanni Battista de La Salle, 3
00165 Roma
Tel: 06 903 2762
promozione@ballettodiroma.com

con il supporto di

Mibac

TEATRO QUIRINO

via delle Vergini, 7
00187 Roma
Tel. 06.6794585
biglietteria@teatroquirino.it

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Massimiliano Volpini racconta il suo Schiaccianoci

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Volpini racconta il suo Schiaccianoci

Torna a Roma, al Teatro Quirino dal 17 al 22 dicembre, “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Roma nella versione firmata da Massimiliano Volpini. Tra i richiami al famoso balletto di Natale, il coreografo reinventa la celebre trama raccontando una storia diversa, carica di atmosfere legate all’oggi: una favola moderna che trasporta il pubblico in un intenso e colorato viaggio.
A parlarne è proprio Massimiliano Volpini, che ci svela curiosità e dettagli legati alla sua ispirazione.

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Come nasce Come nasce l’idea di questa nuova versione de “Lo Schiaccianoci”?
L’idea è stata quella di conservare l’essenza del racconto originale (e della partitura), che non ho voluto stravolgere, ma semplicemente spostare nell’ambientazione: nel mio Schiaccianoci si esce dalla lussuosa casa addobbata a festa e ci si ritrova in strada, tra giovani senzatetto, lontani dalle luci e dal calore della ricca città.

Chi sono i personaggi?
I personaggi del mio racconto vivono al di qua di un muro, oltre il quale si immagina ci sia la parte bella e protetta della città; vivono degli scarti della società e tutto quello che fa parte del loro mondo è frutto dell’arte del riciclo con cui reinventano gli oggetti e la realtà che li circonda. Sono forse loro stessi dei ‘rifiuti’ di quella parte di mondo, ma sopravvivono grazie alla fantasia e alla speranza in un futuro diverso.

Chi è Clara, la protagonista del racconto originale, in questa versione coreografica?
Clara è l’essenza stessa del balletto, figura che resta anche in questa versione fedele allo spirito del racconto originale: la vediamo nel momento della crescita, nel passaggio da bambina a giovane donna in un percorso di formazione che è presente in tutte le versioni di Schiaccianoci. Qui però insegue un sogno di libertà che la porterà ad affrontare realmente l’avventura e ad oltrepassare il muro…

C’è poi un nuovo personaggio, il Fuggitivo. Chi è e cosa rappresenta nel racconto?
È uno dei ragazzi di strada, che prima di tutti sceglie di tentare la fuga dall’altra parte della città. Lo vediamo nel prologo passare attraverso un piccolo varco nel muro. Per coloro che restano, il giovane diventa una figura eroica, un mito, e in suo ricordo conservano il cappello d’aviatore, simbolo e immagine di ‘chi ce l’ha fatta’. È proprio questo il nostro Schiaccianoci, un oggetto, un’idea (così come nell’originale, in cui il soldatino-schiaccianoci è in fondo un sogno), che si trasforma nel simbolo di un successo, quello di chi ha compiuto il grande salto.

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Riciclo Creativo Chi è invece Drosselmeyer?
È una figura misteriosa, un signore che si prende cura dei ragazzi di strada, un tutore che li segue e protegge portando loro oggetti-regalo riciclati e recuperati chissà dove… È l’unico a sapere della via di accesso/fuga attraverso il muro e la tiene nascosta perché ne conosce le insidie: con gli occhi di un padre ritiene di proteggere i ragazzi da questa parte del muro, sebbene questo significhi per loro restare in una situazione di povertà e senza futuro.

E poi c’è il Re dei topi, che qui ha un’immagine diversa dall’originale…
Il mio Re dei Topi è il ‘capo dei vigilanti’, le guardie che difendono la parte ricca della città e che inseguono il Fuggitivo. Clara, che conserva il famoso cappello d’aviatore, viene catturata dai vigilanti perché la credono in collegamento con il giovane avventuriero. Drosselmeyer scatena allora la battaglia a cui da sempre ha preparato i ragazzi e a guidarla c’è proprio il Fuggitivo, pronto anche lui a sconfiggere le guardie. È qui che Clara e il giovane finalmente si incontrano: un momento romantico in cui i due ragazzi scoprono di condividere il sogno di un futuro diverso…

“Lo Schiaccianoci” è un balletto dalla doppia atmosfera: della realtà e del sogno. Cosa accade nel secondo atto?
Avviene tutto in un secondo nella mente di Clara: il Fuggitivo la porta di fronte al passaggio segreto nel muro e le chiede di andare via con lui. A quel punto l’emozione della ragazza è talmente grande da moltiplicarne la figura in un ‘sogno di neve’ e quel che vede da quel momento è un intero mondo di fantasia con abitanti bizzarri, abbigliati con quello che lei conosce: oggetti riciclati, ruote di bicicletta che si trasformano in tutù, tappi di bottiglia che diventano gioielli. La giovane adatta la sua immaginazione ad un mondo fantasioso in cui poter essere felice e libera. Il finale, che non svelo, ci ricondurrà alla realtà, di nuovo di fronte al muro: sarà lì che scopriremo la decisione di Clara…

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - La Scenografia Per le scene e i costumi sono stati utilizzati materiali di scarto, frutto di un riciclo creativo…
È la base concettuale della riscrittura drammaturgica perché ci ricorda come le cose, gli oggetti, possano avere una seconda vita, che può persino rivelarsi migliore, più ricca e fantasiosa della prima. Allo stesso modo, Clara decide di darsi una possibilità e di cambiare il proprio destino: questa è la chiave del lavoro. Le stesse scene ne rimarcano il senso: ci sono bidoni che diventano case e armature, carrelli che si trasformano in mezzi di battaglia. Tutto assume un’immagine e una natura diversa da quello per cui era stato progettato. E forse la coreografia stessa è frutto di un ‘riciclo’ perché reinventa e assembla diversi linguaggi in funzione di una nuova storia.

Qual è lo stile della coreografia?
Scaturisce innanzitutto dalla musica, seguendo passo passo le note di Čajkovskij. Ho utilizzato i diversi linguaggi che la danza offre, dal classico al contemporaneo, persino con qualche accenno di hip hop. Un utilizzo ampio e in libertà, senza pregiudizi o blocchi concettuali. Penso che in questo balletto ci sia molto del mio vocabolario coreografico e che mi rappresenti pienamente: è stata una sfida, ma l’ho accolta con entusiasmo perché mi piace creare una storia e portarla in scena. È anche il linguaggio per me più naturale e credo che il pubblico oggi senta il bisogno di tornare ad una danza narrativa e ad un teatro emozionale, che non metta in moto solo concetti ma anche stati d’animo.

Cosa vedranno gli spettatori di Roma che verranno al Teatro Quirino?
Uno spettacolo per tutti, con più livelli di visione e comprensione: uno immediato, per i giovanissimi, accanto ad una lettura più profonda. Quello che mi rende orgoglioso è che chi conosce bene il tradizionale Schiaccianoci potrà trovare qui un profondo rispetto per la partitura e il racconto originale, ma nello stesso tempo una rilettura nuova. Insomma un differente punto di vista sulla storia, restando fedeli alla natura del balletto. È inoltre per spettatori di tutte le età e anche chi non ha una specifica formazione in danza trascorrerà con noi un’ora e mezza di buon teatro nel più puro spirito del Natale!

“Lo Schiaccianoci” tra creatività ed ecologia | Scene e costumi
Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Scene e Costumi
Appuntamento al Teatro Quirino di Roma, dal 17 al 22 dicembre, con “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Roma nella versione coreografica di Massimiliano Volpini. In questa originale rilettura del grande classico del Natale, i protagonisti abitano le strade di un’immaginaria periferia, lontani dalle luci della ricca città: scopriranno qui il senso più profondo della festa e, tra incontri ed avventure, sceglieranno di ribaltare il proprio destino… Frutto di un minuzioso processo creativo, i costumi e le scene ideate da Erika Carretta ricompongono gli “scarti” della città reinventando i colori di un mondo nuovo: vedremo le ruote di vecchie biciclette illuminarsi come preziosi lampadari e vecchi cappotti trasformarsi in mantelli di personaggi avventurosi. Tutto questo, con l’utilizzo di materiali recuperati nel segno di un “riciclo creativo” per riflettere sul tema, quanto mai attuale, dell’ecologia e della condizione di chi vive ai margini.
A parlarcene è la stessa Erika Carretta che, mostrandoci i bozzetti originali dei costumi, ci racconta le fasi di progettazione e realizzazione accanto al coreografo Massimiliano Volpini.

Da dove nasce l’ispirazione per le scene e i costumi de “Lo Schiaccianoci”?
Quando progetto le scene e i costumi di uno spettacolo, cerco innanzitutto di intercettarne l’idea portante e inizio da subito un’assidua ricerca di immagini legate al periodo storico, all’idea o al gusto della creazione, da condividere con il coreografo; questo per avere una base su cui costruire una ‘grammatica’ comune.
Affrontando “Lo Schiaccianoci”, un “classico” della storia del balletto, abbiamo colto la possibilità di inventare una storia diversa, per andare oltre gli aspetti convenzionali del racconto; lo abbiamo fatto scardinando la trama dall’ambiente rassicurante, domestico e borghese, in cui è originariamente ambientata, e portandola al di fuori, sulla strada. Un’idea legata al tema delle disparità economiche e sociali del nostro tempo, tra zone di estrema povertà, muri e discriminazioni. Volevamo cogliere il ribaltamento di questi aspetti negativi in un atto creativo, come a volte accade nelle realtà ai margini, ridisegnandole e cambiandone il verso.

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Realizzazione Scene e Costumi Erika Carretta racconta Per la realizzazione di scene e costumi avete scelto di riutilizzare materiali e oggetti di scarto. Come si inserisce questa scelta nell’articolazione del racconto?
Non appena si parla di ‘muri’, si parla anche di emarginazione e degli elementi che ne fanno parte, come la componente drammatica del vivere senza casa e mezzi, del doversela in un certo senso ‘cavare’ con vari espedienti. Per questo, il rifiuto, l’oggetto di scarto, il riassemblaggio dei materiali, sono diventati elementi stessi della poetica e dell’estetica dello spettacolo. Sono partita da qui, osservando la plastica, gli avanzi, i detriti, per capire come trasformarli in costumi e scene: è stato un lavoro ‘al contrario’, ho cercato di estrarre il costume da qualcosa di preesistente. Lo ‘scarto’ è diventato la chiave per la progettazione perché è sia ciò che avanza che la differenza, contiene in sé un duplice significato e la possibilità stessa del cambiamento.

Come hai immaginato i costumi dei personaggi principali, Clara e il Fuggitivo?
La mia idea è stata quella di comporli con diversi pezzi di abiti, come se ogni costume fosse la sintesi di tanti vestiti precedenti e dunque di diverse identità: questo è stato il motore del lavoro che mi ha portato poi ad individuare le particolarità dei protagonisti.
Per Clara, che nel balletto compie il passaggio verso l’età adulta, ho pensato ad una ricchezza di colori e ad un’asimmetria che cambia quando avviene il salto nel mondo onirico del secondo atto. Per il Fuggitivo mi interessava creare un costume composto di più strati per dare l’idea della trasformazione del personaggio che, così come Clara, affronta un percorso di formazione; nello stesso tempo volevo dargli un segno contemporaneo, evitando elementi che richiamassero un determinato periodo storico, e per questo ho scelto un colore netto come il blu e forme adducibili alla contemporaneità. Ci sono poi delle righe bianche e nere, che si intravedono anche nel vestito di Clara, omaggio ai personaggi, tra i più belli del nostro cinema, de “La Strada” di Fellini.

Com’è invece l’abito di Drosselmeyer?
Ho voluto che gli elementi caratteristici del personaggio fossero il mantello e il cappello, oggetti che accentuano il suo aspetto da mago perché possono nascondere o far ricomparire oggetti, e possono inoltre farlo apparire diverso rispetto agli altri. Anche qui l’abito è composto da diversi strati, elementi assemblati in modo originale (ad esempio, il gilet con i fondi di lattina cuciti a mano simili a quelli dei capi tribù con le grandi monete votive).

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Riutilizzo dei materiali Come avete immaginato i costumi per i tradizionali ‘Topi’, che qui diventano dei singolari ‘Vigilanti’?
Li abbiamo immaginati a metà strada tra i Topi del racconto originale, non a caso spesso rappresentati come un esercito e dunque in divisa, e delle guardie; volevamo che avessero un elemento ‘pauroso’, come gli occhi e le orecchie rosse, una corazza e la coda, ma nello stesso tempo volevamo un elemento ‘ludico’ e divertente che potesse ribaltarne la figura: per questo abbiamo pensato ad un dettaglio spiazzante, un elmo con una cresta composta da un’infilata di guanti rossi di gomma.

Per quanto riguarda le scene, come avete reso la differente atmosfera tra primo e secondo atto, tra realtà e sogno?
Anche in questo caso siamo partiti dal muro e dalla strada; ci siamo chiesti: cosa accade se spostiamo tutto al di fuori della grande casa? Accade, per esempio, che il grande albero della casa borghese venga ricreato dai ragazzi di strada con delle bottiglie di plastica. Nel primo atto, con dei cambi di luce, si intravede sul muro una piccola crepa che svela da subito una possibilità di cambiamento… Nel secondo atto è il muro stesso a trasformarsi e a far apparire la sagoma di un albero di Natale: a poco a poco le scene cambiano e il mondo onirico di Clara prende forma. Dal cielo oscuro nascono delle nuvole bianche con ruote di biciclette, buste, tappi: una trasfigurazione che ci porta nell’atmosfera del sogno. La realtà è ribaltata e ogni cosa assume un altro aspetto, sottolineando la possibilità di re-immaginare la vita in un possibile rovesciamento delle sorti.

Com’è stato lavorare accanto al coreografo Massimiliano Volpini?
Abbiamo collaborato molte volte e si è creato tra noi un bel gioco di squadra: quando lancia un’idea, io l’accolgo e la rilancio, in uno scambio estremamente interessante e anche divertente. È stato così, a maggior ragione, per “Lo Schiaccianoci”, un balletto ricco di sorprese, avvolto nell’atmosfera natalizia, pieno anche di varie danze di carattere che sono poi il cuore stesso dello spettacolo. Danze che abbiamo voluto mantenere coerenti alla rivisitazione, creando anche in questo caso personaggi e abiti a partire dal riciclo e dalla fantasiosa trasformazione dei rifiuti.

È stato difficile realizzare questo ampio progetto di scene e costumi?
Ci siamo affidati ad eccellenti collaboratori: per le scenografie allo studio di Milano OneOff e in particolare a Francesco Landrini che ho conosciuto nei laboratori della Scala di Milano. Per i costumi, alla Sartoria D’Inzillo con cui collaboro da un po’ di tempo e dove ho trovato un approccio ideale al lavoro, pieno di curiosità e generosità. Dunque direi che il lavoro è stato impegnativo, ma bellissimo, e il momento più emozionante è stato vedere il disegno diventare costume e scenografia, realizzando un percorso creativo di diversi mesi.

Un invito per il pubblico di Roma che verrà a vedere “Lo Schiaccianoci” al Teatro Quirino…
Consiglio a tutti di venire a vedere lo spettacolo perché è un grande classico del balletto e del Natale, che esattamente come i grandi classici ha ancora qualcosa da dire e sorprese da rivelare; in particolare, questa versione di Massimiliano Volpini per l’energica compagnia del Balletto di Roma è una bellissima occasione per vedere un balletto storico sotto un’altra luce e in nuova veste!

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Coreografia

UPCYCLE – Schiaccianoci Kids | Laboratorio di danza e ‘riciclo creativo’ al Balletto di Roma
Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Laboratorio
In occasione delle date romane de “Lo Schiaccianoci”, in scena al Teatro Quirino dal 17 al 22 dicembre, il Balletto di Roma organizza UPCYCLE, Laboratorio per bambini delle scuole primarie e secondarie dedicato alla musica, alla danza e al ‘riciclo creativo’.
Curato dalla docente Chiara Casciani, il laboratorio si terrà il 17 dicembre, dalle ore 15:00 alle 16:30 presso le sale del Balletto di Roma, e si focalizzerà sul ruolo della danza e del teatro nella formazione delle nuove generazioni, in termini non solo artistici, ma anche educativi e pedagogici.

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Bozzetto Clara
Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Bozzetto Spagnolo
Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Bozzetto Spagnola

Il laboratorio prende spunto dai costumi e dalle scenografie de “Lo Schiaccianoci”, che nella versione coreografica di Massimiliano Volpini sono stati ideati da Erika Carretta e realizzati grazie al recupero e al riutilizzo creativo di materiali di scarto: si esploreranno, in un programma appositamente ideato per i bambini, le possibilità ‘ecologiche’ di un riutilizzo artistico degli oggetti scartati, donando loro nuova vita. Tutto questo, senza perdere di vista l’importanza della musica e del movimento, principali mezzi espressivi della libera creatività dei giovanissimi.

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Riciclo Creativo - La scena È tramite un processo giocoso e spontaneo che “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Roma svela pezzi di tela, plastica e cartone, inventando nuove dimensioni che strappano questi oggetti al rischio di trasformarsi in semplice “rifiuto”. Un’attenta analisi delle caratteristiche dei materiali, dimenticata la loro funzione iniziale, ha aiutato a dare agli oggetti una nuova storia, sfruttandone potenzialità e caratteristiche specifiche in una stimolante fase di progettazione e poi di realizzazione.

In questo originale Schiaccianoci scopriamo in scena un albero di Natale fatto di bottiglie di plastica, così come gioielli e abiti adornati di vecchi bottoni spaiati o di tappi colorati: un invito, attraverso la danza, a riflettere sul tema ecologico ma anche sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro essere. Uno Schiaccianoci attuale e diverso, che ci ricorda che in ognuno di noi si può nascondere una piacevole sorpresa e che è importante coltivare i sogni nel cassetto perché potrebbero rivelarsi meravigliosi progetti di vita nuova.

Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Riuso della plastica UPCYCLE si inserisce nella programmazione 2019 di INSIDE OUT CONTEMPORARY DANCE, terza edizione del progetto dedicato ad iniziative di cultura individuale e partecipativa con il contributo dei docenti, coreografi, danzatori e mediatori culturali attivi al Balletto di Roma. In programma, workshop, conferenze, residenze e open day, in cui svelare i processi di creazione dietro le produzioni del Balletto di Roma: un format originale, ricco di appuntamenti aperti a tutti, per fornire a chiunque ne abbia desiderio e possibilità utili strumenti di osservazione critica e visioni inedite.

L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019 promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE.
L’evento è patrocinato da Municipio XIII Roma Aurelio.

Non è Natale senza “Lo Schiaccianoci”!
Dal 17 dicembre, al Teatro Quirino di Roma, il celebre balletto natalizio nella versione firmata da Massimiliano Volpini
Lo Schiaccianoci a Roma | Teatro Quirino 2019 - Massimiliano Volpini Racconta
Anche quest’anno, il Balletto di Roma invita tutti gli appassionati di danza, grandi e piccini, a vivere in teatro la magia delle feste con il balletto natalizio più celebre al mondo: per la Stagione nei Teatri della Capitale 2019/2020, la compagnia presenta al Teatro Quirino, dal 17 al 22 dicembre, “Lo Schiaccianoci” nella versione coreografica di Massimiliano Volpini, già protagonista nella scorsa stagione di un tour italiano di grande successo. Le note di Pëtr Il’ič Čajkovskij, colonna sonora dei nostri sogni d’infanzia, ci accompagneranno in un nuovo viaggio nella fantasia, tra eroici personaggi e sorprendenti avventure.

Un dicembre quest’anno doppiamente speciale, che ci traghetterà verso i festeggiamenti, nel 2020, del sessantesimo anniversario della fondazione del Balletto di Roma e che sarà dunque vigilia di una nuova, ricchissima, stagione.

Massimiliano Volpini reinventa il famoso balletto natalizio raccontandoci una storia di amicizia, sogni e speranze, carica di atmosfere legate all’oggi e all’immaginario fantastico di tutti, frutto di tanti Schiaccianoci amati e sognati…
Nel primo atto, un muro imponente abbraccia una piccola comunità di periferia in festa: un giovane, il Fuggitivo, scopre un varco nel muro e parte, temerario, alla scoperta del mondo e di se stesso. Da ‘questa’ parte del muro, all’ombra di una città invisibile, gli abitanti riscoprono il vero senso della festa: quello del sostegno reciproco e della libertà di continuare a sognare.

Nella piccola banda di sentatetto c’è Clara, fanciulla dal volto sognante, in cerca del proprio futuro; ma c’è anche una squadra di ‘vigilanti’, controllori del muro, armati di torce per scovare i ribelli. Nel tumulto, Clara finirà prigioniera, ma in suo aiuto arriverà il Fuggitivo, eroico salvatore che la condurrà con sé dall’altra parte del muro.
Quel che accade dopo, nel secondo atto, è la magia di un viaggio immaginario tra i colori di un mondo gioioso, in cui tutti danzano insieme, vigilanti e fuggitivi: tra i dolci contorni della favola, si svelerà attraverso la danza il senso più bello del racconto e sotto i nostri occhi i muri scompariranno, trasformandosi in ampi passaggi per l’ingresso di uomini, storie e infiniti colori.
Cosa farà la nostra coppia di protagonisti?

Lo Schiaccianoci del Balletto di Roma promette un finale sorprendente, sospeso tra realtà e sogno, immaginazione e fantasia… venite a scoprirlo al Teatro Quirino e preparatevi a vivere con noi una nuova indimenticabile avventura!