“Cara Giulietta” – lettere, segretarie, parole d’amore

Romeo e Giulietta è un grande classico, la storia d’amore più nota di tutti i tempi. Ma se oltre alla storia d’amore e di vendetta, la penna di Shakespeare avesse dato vita a un’eroina senza tempo? L’ha fatto, in realtà. E lo dimostrano le innumerevoli lettere che arrivano al Club di Giulietta a Verona. Durante la tournée in Veneto, siamo andati a incontrare le segretarie di Giulietta Capuleti…

Proprio a metà strada tra la casa di Giulietta e quella di Romeo, in centro a Verona, nascosta dal portone di un palazzo d’epoca, c’è la sede del Club di Giulietta, il luogo dove lettere di innamorati da tutto il mondo vengono raccolte e da cui partono risposte firmate dalle segretarie di Giulietta.
“L’idea di base del club nasce da un’iniziativa di Ettore Solimani, che negli anni ’30 iniziò a raccogliere le prime lettere lasciate dai turisti alla tomba di Giulietta, di cui era custode, che all’epoca era il sito principale, poiché la casa ancora non era accessibile” ci spiega Giovanna, responsabile del club “poi Giulio Tamassia, nel 1972 fonda il Club di Giulietta e, insieme a un gruppo di intellettuali, porta avanti iniziative legate alla storia di Romeo e Giulietta. E tra queste iniziative, non potevano mancare le lettere a Giulietta, cui un gruppo di volontari continua a rispondere ancora oggi”.

Insieme a Giovanna, incontriamo altre tre volontarie, che ci raccontano in cosa consista il lavoro di segretaria di Giulietta: “si tratta di raccogliere le lettere lasciate nella cassetta della posta alla casa di Giulietta, arrivate alla sede o via mail, e di prepararle per poi rispondere a ciascuna. Le archiviamo poi, divise anche secondo la lingua: ne arrivano anche in giapponese, russo, portoghese…”. Le segretarie sono circa 45 (per 50mila lettere ogni anno), tutte volontarie di un network ormai internazionale: “una ragazza neozelandese, in vacanza a Verona per un mese, è venuta tutti i giorni a rispondere alle lettere in inglese, e ancora oggi ci aiuta a rispondere alle mail”.

Ognuna di loro è arrivata al club in maniera diversa, spinta da un’esigenza diversa: alcune amano scrivere, altre amano leggere le lettere di sconosciuti che si raccontano a Giulietta, come non farebbero con conoscenti, altre rispondono alle lettere solo quando sentono di poterlo fare veramente con cura e attenzione. “Non è facile rispondere: la risposta di Giulietta deve rispecchiare la personalità del personaggio, ma deve essere anche profonda e coinvolgente”, racconta Veronica “Quello che amo di questa attività di volontariato è che devo rispondere sotto il nome di Giulietta a lettere vere, di carta, ognuna con una grafia diversa, qualcuna con disegni e fotografie, altre ancora con piccolissimi oggetti, che danno un aspetto magico all’invio della lettera… E’ un’attività davvero unica per chi ama scrivere”.

Ma perché la protagonista di una storia d’amore così tragica diventa la destinataria di lettere che chiedono consigli d’amore o raccontano storie d’amore (felici e tristi…)? “Perché Giulietta è un simbolo”, concordano tutte, e aggiungono: “Giulietta non è una ragazzina innamorata e basta. È una ragazza che si innamora e con l’amore cresce, diventa una giovane donna. L’amore diventa anche una crescita interiore e personale, non solo un sentimento verso qualcuno di esterno. È lei fin da subito a tenere le redini della storia: non a caso dopo il bacio con Romeo è lei stessa, risoluta, a proporre e organizzare il matrimonio segreto. Romeo è un sognatore, un giovane uomo innamorato dell’amore…”.

Anche la Giulietta di Monteverde, raccontiamo loro, è una giovane donna che coinvolge Romeo con la sua intraprendenza e voglia di libertà: “è anche per queste caratteristiche che le persone le scrivono ancora oggi: Giulietta è un modello: è una donna che lotta contro la famiglia e la società per amore, e lo fa con un coraggio invidiabile. È un personaggio positivo, ma con quel guizzo di follia che la porta a rischiare – e perdere – tutto per amore”. E lottare per amore non è così anacronistico: “forse oggi ci manca quella follia, che ci porta a rischiare tutto per amore. Va bene anche essere prudenti, ma non se la prudenza nasce dall’illusione di essere immortali e onnipotenti: non sempre a un’occasione persa o lasciata perdere ne segue un’altra, e rischiamo così di perdere l’amore che ci passa davanti…”.
Ci mostrano alcune lettere raccolte per noi, e le conservano e raccontano con cura e delicatezza, perché parte di una lunga storia d’amore per Giulietta e la sua vicenda, ma anche parte di un archivio di storie d’amore da tutto il mondo: “in fondo parlare d’amore oggi è molto più difficile di quanto facessero il giovane Romeo o quell’artista di Mercuzio, o di quanto facesse Giulietta stessa”.
In fondo, il club di Giulietta protegge anche questo, il nostro diritto a parlare d’amore. A volte non solo attraverso una lettera, anche attraverso la danza…