Dalla scuola alla scena: Andrea e Valentina raccontano le prove di “Giulietta e Romeo”

Andrea e Valentina, allievi della Scuola del Balletto di Roma, partecipano da qualche settimana alle prove di “Giulietta e Romeo” con i professionisti della compagnia e sono stati scelti dal coreografo Fabrizio Monteverde come secondo cast della produzione. Inattesa e impegnativa, l’esperienza apre ai ragazzi le porte del professionismo, facendo loro vivere da vicino la ricostruzione di un classico della coreografia italiana e la quotidianità della compagnia. Sono proprio loro a parlarcene, con il tono sorpreso di chi sta scoprendo un nuovo mondo e realizzando il primo di tanti obiettivi.

Andrea è siciliano, ha vent’anni, e considera la danza la protagonista dei suoi progetti: “Mi sono trasferito a Roma ad appena quindici anni ed è stata la passione per la danza ad aiutarmi nei momenti di difficoltà. Negli anni di studio al Balletto di Roma ho sempre osservato con ammirazione i professionisti della compagnia, mi sono innamorato del loro repertorio e ho sempre desiderato danzarlo. Quando il direttore mi ha proposto, con mia grande sorpresa, di prendere parte alle prove di ‘Giulietta e Romeo’ non ho esitato un attimo e ho accettato con grande emozione. L’atmosfera in compagnia è straordinaria e per me si tratta di un’opportunità unica. Ogni mattina iniziamo con una lezione di classico tenuta dalla maÎtre de ballet Sarah Taylor, poi via con le prove fino al primo pomeriggio. È stancante, ma estremamente coinvolgente”.

E poi, il privilegio di vedere da vicino il lavoro di un grande autore: “Lavorare con Fabrizio Monteverde è bellissimo – conferma Andrea – ha per noi allievi un occhio di riguardo, ma ci considera sullo stesso piano dei professionisti. In questo momento sto provando due ruoli, quello di Benvolio e quello del padre di Giulietta; ruoli complessi che richiedono una forte base classica e nello stesso tempo grande capacità interpretativa nel segno unico di Monteverde; credo che nessuno più di lui sappia esaltare le abilità dei danzatori. Vedere questa rivisitazione della tragedia di Shakespeare, ancora così forte e attuale, mi emoziona profondamente. Credo che possa ancora raccontare tanto, anche a dei giovani come me: parla di tenacia, di resistenza nei propri ideali e di fiducia nell’amore, contro ogni possibile ostacolo. Quando ho scoperto di essere stato inserito nel secondo cast ho urlato dalla gioia e sento di dover ringraziare per questo il mio maestro Alexandre Stepkine e la direttrice Paola Jorio, che mi ha sempre stimolato anche nei momenti più duri. Questa esperienza mi sta insegnando la differenza tra lo studio e la professione: per l’allievo si tratta quasi di un ‘dovere’ e in scena porta la propria passione, per il professionista si tratta di una responsabilità e in scena porta tutta la propria vita”.

Valentina parla di questa avventura come di un traguardo importante, che sembra coronare un lungo percorso di formazione: “Ho iniziato molto presto, a tre anni, prima nella mia città Civitavecchia e poi al Balletto di Roma, dove ho avuto modo di studiare diversi stili di danza, soprattutto il contemporaneo che considero quello più adatto a me. La proposta di partecipare alle prove della compagnia è stata del tutto inaspettata; una bella sorpresa giunta al momento giusto, perché appena qualche anno fa avevo pensato di abbandonare, ora sono felice di non averlo fatto. Conoscevo già il lavoro di Monteverde, ho visto diversi spettacoli, da ‘Pinocchio’ a ‘Il lago dei cigni’ che considero il mio preferito e di cui conosco tutti i passi!”

Anche per Valentina, un periodo di nuove scoperte: “In scuola ci concentriamo sulla tecnica, in compagnia il lavoro è finalizzato al palcoscenico e ognuno contribuisce al risultato di gruppo preparando al meglio il proprio ruolo. Questo è per me molto bello e osservando i professionisti mi sto rendendo conto della differenza tra lo studio e il lavoro. In sala, Fabrizio Monteverde ci scruta e controlla il modo in cui recepiamo le sue correzioni, è molto stimolante per noi. Quando ho saputo della sua scelta di inserirmi nel secondo cast sono stata sorpresa e felice; per questo risultato ringrazio i direttori, i miei maestri e l’assistente alle coreografie Anna Manes, storica interprete del Balletto di Roma, per la fiducia che ha sempre dimostrato di avere in me. Spero che questa esperienza continui a lungo e di avvicinarmi sempre di più al mio obiettivo, quello di entrare a far parte, un giorno, della compagnia del Balletto di Roma”.