Un nuovo Schiaccianoci per il Balletto di Roma a firma di Massimiliano Volpini.
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Note di regia
Non è Natale senza Lo Schiaccianoci, ma, si sa, non è Natale solo dove splende la luce. Il Balletto di Roma celebra un balletto che è una tra le più popolari composizioni della tradizione romantica russa, ridimensionando la misura dello sfarzo per dare valore al “dietro le quinte” del giorno più amato da tutti i bambini.
Al buio, fuori dal calore rassicurante delle case, la città pullula di ragazzi senzatetto che dormono nei cartoni o sotto mucchi di coperte. Animati da sogni di vitalità e forza – quei desideri che Clara e Fritz vivono affievoliti dall’agio, nei toni leggeri del libretto di Alexandre Dumas – i ragazzi di periferia non aspettano regali scintillanti da “Babbo Natale” Drosselmeyer, ma riconoscono in questo vecchio e misterioso barbone un benefattore di quartiere. Il dono più atteso è un curioso pupazzo che diventa il simbolo dell’evasione poiché rappresenta la figura di colui che ce l’ha fatta, superando le barriere della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della città. Mossa dall’esempio di questo Eroe-Principe moderno, anche Clara immagina la fuga in una dimensione piena d’incanti; obiettivo che la porterà a ritrovarsi donna coraggiosa, quasi senza sapere come.
Attraverso il viaggio della mente curiosa di questa bambina, anche lo spettatore vivrà un sogno d’evasione che lo condurrà ad elevarsi da una scena “sporca”, fatta prevalentemente di scatole, mattoni, graffiti e crepe, verso un mondo magico, fuori dal tempo.
Con le musiche di P. I. Čajkovskij, la versione di Massimiliano Volpini dell’originale classico natalizio invita il pubblico a osservare la fiaba da un nuovo punto di vista, utilizzando il contrasto tra realtà e immaginario della storia di Dumas per rivelare le implicazioni e le conseguenze della multiforme società odierna.
Il risultato è una lucida e poetica riflessione sul reale significato di questo classico del repertorio, una versione fresca e moderna di un balletto amato e ricco di stimoli sia stilistici che drammatici.
Credits
Ideazione e coreografia
Massimiliano Volpini
musica
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Scene e costumi
Erika Carretta
Light designer
Emanuele De Maria
Durata
100 minuti (intervallo compreso)