ViverePesaro.it, 27.10.2017 – Giulietta e Romeo

Grande successo al teatro Rossini, tutto esaurito per Giulietta e Romeo diretto da Monteverde

Inizia alla grande il cartellone di danza 2017/18 al teatro Rossini, con un tutto esaurito, per Giulietta e Romeo coreografia e regia di Fabrizio Monteverde, compagnia del Balletto di Roma con musica di Sergej Prokofev.
Uno spettacolo rinnovato dal grande coreografo italiano, che a trent’anni dalla creazione, torna in scena con un Giulietta e Romeo moderno, drammatico, neorealistica e legato anche ai canoni della tragedia greca.
Così si è espresso Monteverde al termine dello spettacolo: “All’epoca della creazione si trattava per me della prima produzione a serata intera per una compagnia di base classica; scelsi di sfidare la tragedia di Shakespeare, opera d’amore e di morte e con la musica di Prokofiev, rispettandone la partitura, i toni e le sequenze narrative. Oggi ritorno a quell’esperienza riscoprendo il senso delle mie scelte estetiche e drammaturgiche, ma rimodellandole su nuovi interpreti”.

In realtà Monteverde è affezionato alle opere shakespeariane, avendo fatto le coreografie di Otello e La Tempesta. Vi è in questa grande storia d’amore impossibile il cinema neorealista, con toni però più dirompenti, un’ambientazione che non è quella nobiliare veronese, ma del povero profondo sud, dove le abitazioni sono sostituite da muri sporchi sgretolati dai bombardamenti, di una guerra che non finisce mai. E oltre ai due sfortunati innamorati, le protagoniste sono le due lady dei Montecchi e Capuleti, con i loro sentimenti di odio e vendetta. Un’Italia contraddittoria che si sta curando le ferite della guerra, e della maledizione che cadrà su Giulietta e Romeo.
La maledizione, che nel teatro greco aveva una provenienza divina, ed ora è la gracile Giulietta, interpretata in maniera sublime da Azzurra Schena, che vuole scardinare le regole, le consuetudini di una realtà sempre più periferica ed ottusa. E conquisterà l’appassionato Romeo, interpretato dall’esperto Luca Pannacci.
Una tragedia che rasenta momenti di sequenze cinematografiche che si sostituiscono alla finzione teatrale, come la morte di Romeo e poi di Giulietta. Shakespeare accentua l’aspetto poetico-narrativo e questo è stato ripreso in gran parte dai coreografi russi.
Ora Monteverde, riprende la lezione rosselliniana di Roma città aperta, Germania anno zero e dalle macerie cerca un lume di speranza, vanificato però dall’amore tragico dei due innocenti protagonisti.

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Paolo Montanari – 27 ottobre 2017